Una sessantina di poesie, incluse quattro «liriche per S. A.» (Sibilla Aleramo), mezza dozzina di "storie in prosa" e una trentina di "frammenti". È questo il ricco corpus degli inediti di Dino Campana, forse trascurati rispetto ai ben più celebri Canti Orfici ma altrettanto rivelatori delle "pieghe nascoste" di una delle menti poetiche più sensibili e tormentate della letteratura italiana del primo Novecento.