Testi della Riforma
Il 31 ottobre 1517, Martin Lutero, frate agostiniano e professore di teologia si recò alla porta della chiesa del castello di Wittenberg in Germania e affisse le famose 95 tesi e, convenzionalmente, con questo gesto, egli diede inizio alla Riforma Protestante.
Martin Lutero decide di manifestare il suo sdegno di fronte ad un lucro indiscriminato nei confronti della povera gente e spiega in quelle tesi le sue convinzioni rispetto all'efficacia delle indulgenze e dell'operato della Chiesa, nella possibilità di ottenere un vero dialogo proficuo con il principe di Sassonia e la comunità accademica.
Le Tesi sono legate alla prassi, alla teologia della penitenza e al sacramento della confessione, ma trattano anche del potere del papa e del tesoro dei meriti di Cristo e dei santi; non mancano gli aspetti finanziari legati alle lettere penitenziali. Sono centrate soprattutto sulla falsa sicurezza della salvezza che potrebbe dare una predicazione «strombazzata» delle indulgenze, mediante l'offerta in denaro e i riti esteriori: Dio salva tutti gratuitamente, perciò è insensato che la Chiesa lo faccia a pagamento con le indulgenze.
La Confessione Augustana è la dichiarazione dottrinaria, redatta da Filippo Melantone per la Dieta di Augusta, che fu letta davanti ad essa e all'Imperatore il 25 giugno 1530. Per mezzo degli articoli chiarificatori della Confessione Augustana, i Riformatori tentarono, in origine, di riottenere la comunanza con la Chiesa cattolica. Quindi è, nello scopo, un documento ecumenico. Certo, in seguito divenne lo scritto confessionale centrale delle Chiese protestanti d'impronta luterana e non poté impedire la divisione della Chiesa.