In un giornale che va per la maggiore, ho letto di questi giorni un articolo di Luciano Zuccoli che voleva mettere in guardia i letterati contemporanei contro la invadenza del campo letterario da parte delle donne. Questa invadenza veniva designata dall'A. con un eufemismo galante, così: Il pericolo roseo. L'A. osservava che la prosa di romanzo, nel nostro tempo, sta diventando, in Italia, monopolio quasi esclusivo della donna. Scomparsi in pochi anni i migliori: Anton Giulio Barrili e De Amicis, Gerolamo Rovetta, Luigi Arnaldo Vassallo, sorgono a sostituirli nomi che sono quasi tutti femminili. E l'A. che questa prospettiva sgomentava, dopo aver gridato: all' erta! cercava, contraddicendo se stesso, di diminuire la portata del pericolo negando alla donna in genere le attitudini a diventare scrittrice con un seguito di affermazioni non più consistenti di una bolla di sapone.