Questo nuovo PARADISO di Giovanni Leo è una traduzione speciale nella quale vengono mantenute le parole originali che sono tuttora attuali, e sono molte. Va letta senza avere a fronte il testo originale, come se fosse un'opera autonoma. Questo lavoro è solo un atto preliminare; vuol essere un incentivo alla lettura della Commedia così come la scrisse Dante.
Ogni canto è preceduto da un commento svolto in maniera del tutto diversa da quella che in genere accompagna il testo nelle pubblicazioni esistenti: non è didascalico, non è professorale, ma spesso ironico, ricco di riferimenti alla attualità in modo che un lettore d'oggi possa trovare interesse alla lettura.
"Che ci fa il troiano, nonché pagano, Rifeo nel paradiso dantesco? Ed era cotanto, questo personaggio, da meritare la collocazione nell'occhio dell'imperial aquila celeste, assieme a David, Traiano, Costantino e Guglielmo il Buono, "le anime più degne tra i beati"? E perché tanti pagani più illustri sono stati lasciati "sospesi" nel Limbo? Per esempio Socrate, che da tanti viene paragonato a Gesù Cristo. Dobbiamo concludere che oltre alla mente di Dio, anche quella del nostro massimo Poeta è imperscrutabile? Andiamoci piano, procediamo con ordine e non traiamo conclusioni affrettate" (introduzione al canto XIX).
All'interno - come in tutti i volumi Fermento - gli "Indicatori" per consentire al lettore un agevole viaggio dentro il libro.