Vito Labita esplora la connessione tra razionalità e irrazionalità nell'arte, rifiutando un legame stretto e limitante con una logica esclusivamente razionale. La sua riflessione parte dal riconoscimento che molti artisti, pur seguendo teorie o schemi razionali, attingono anche a emozioni e sensazioni più profonde per creare. Usa il caso di Leonardo da Vinci, che combinava la ricerca scientifica con la spiritualità, e di Salvador Dalí, che pur essendo un surrealista, indagava l'inconscio e teorie razionali, per dimostrare come l'arte possa essere un incontro tra razionale e irrazionale.