Questa raccolta di saggi si pone l'obiettivo di introdurre a un ampio pubblico artiste, artisti e movimenti creativi ucraini del Novecento e oltre. Il lavoro segue un doppio fil rouge: da un lato gli autori raccontano un'arte che si rivela strumento curativo, tanto per chi la crea quanto per chi la fruisce, a fronte dei traumi storici che hanno afflitto l'Ucraina contemporanea; dall'altro, illustrano come i diversi movimenti creativi si siano fecondati vicendevolmente, selezionando il meglio di sé e contribuendo all'arricchimento del panorama culturale ucraino. Kseniia Konstantynenko esamina la vita e le opere di Alla Horska, artista e dissidente uccisa per mano del KGB, di Kateryna Bilokur, pittrice autodidatta ammirata per il suo esplosivo uso del colore, e di Oleksandra Ekster, massima esponente del cubo-futurismo europeo. Massimo Ceresa analizza il "Rinascimento fucilato", in particolare alcune xilografie di Sofiia Nalepinska-Boichuk e il lavoro di Yaroslava Muzyka, artista di multiforme ingegno sopravvissuta a una rivoluzione, a due guerre mondiali e alla detenzione nel gulag. Matteo Benussi riflette sul posto della politica nell'arte ucraina, raccontando il cinema poetico di epoca sovietica (anni '60), la poesia e l'arte amatoriali sviluppatesi sulla scia del disastro di Chernobyl e le sperimentazioni del gruppo odessita di musica estrema White Ward. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.